
Parità di genere: il bilancio della CSW69
di Amina Damiro
Dal 10 marzo al 21 marzo 2025, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, si è svolta la 69°sessione della Commissione sulla Condizione Femminile: la CSW69.
Come anticipato nell’articolo precedente, quest’anno la conferenza ha assunto un’importanza particolare perché ha segnato il 30°anniversario della Dichiarazione e della Piattaforma d’Azione di Pechino, il documento che dal 1995 rappresenta il punto di riferimento per le politiche globali sui diritti delle donne.
A partire dalla giornata di apertura, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, e la Direttrice esecutiva di UN Women, Sima Bahous, hanno ribadito che la parità di genere non è ancora una realtà e che il cammino per raggiungerla richiede azioni ancora più forti e concrete. Le discussioni si sono aperte con un bilancio sui progressi fatti negli ultimi trent’anni con la consapevolezza di avere numerose sfide ancora aperte, tra cui, ad esempio la violenza di genere, la discriminazione economica, il divario salariale e la sottorappresentazione delle donne nei processi decisionali. Questi sono i temi segnalati con particolare urgenza e su cui si è scelto di intervenire con maggiore determinazione, pur rappresentando solo una parte delle questioni ancora da affrontare.
Dopo l’elezione del Bureau della CSW69 e l’adozione dell’agenda ufficiale, è iniziata una serie di incontri e tavole rotonde per discutere le strategie più efficaci per accelerare il progresso. La prima giornata è stata caratterizzata dalla discussione generale sulla Piattaforma di Pechino, con diversi Paesi che hanno presentato i risultati raggiunti, ma anche le difficoltà incontrate. Tra le questioni più urgenti, è emersa la necessità di garantire maggiori finanziamenti alle politiche per la parità di genere, per evitare che gli sforzi fatti fino ad ora si traducano in meri cambiamenti superficiali.
Ma quali sono i risultati concreti di questa sessione e quali gli obiettivi posti per il futuro?
Nei giorni successivi, le discussioni si sono concentrate su ambiti specifici di intervento. Le tavole rotonde ministeriali hanno offerto ai governi l’opportunità di confrontarsi su come rafforzare i meccanismi nazionali per la parità di genere e accelerare l'implementazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), in particolare l’Obiettivo 5 sulla parità di genere.
Parallelamente, il Forum della Gioventù ha dato spazio alle nuove generazioni di attivist*, che hanno evidenziato come i social media e la tecnologia siano strumenti fondamentali per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere il cambiamento. La partecipazione giovanile è stata fra gli elementi chiave della CSW69, poiché ha permesso di dare voce a nuove prospettive e strategie per affrontare le disuguaglianze strutturali.
Uno dei temi più discussi è stato l’empowerment economico delle donne, con particolare attenzione al ruolo delle donne nelle aree rurali. Un panel ha sottolineato l’importanza di garantire un accesso equo alle risorse, alla tecnologia e ai finanziamenti per le donne che lavorano nel settore agricolo, un ambito in cui le disparità di genere sono ancora molto marcate. Un altro argomento centrale è stato quello della salute sessuale e riproduttiva, con espert* attivist* che hanno ribadito l’importanza di garantire accesso ai servizi sanitari per tutte le donne, specialmente nelle regioni più povere del mondo. La discussione ha toccato anche le conseguenze delle politiche restrittive sui diritti riproduttivi, evidenziando come la libertà di scelta sia ancora negata in molti contesti.
Un altro punto che continua a sollevare grande preoccupazione è quello della rappresentazione politica, con dati che mostrano un calo della percentuale delle donne a capo di ministeri governativi, scesa dal 23,3% al 22,9% nel 2025. Durante le sessioni dedicate, si sono discusse strategie per invertire questa tendenza, tra cui l'adozione di quote di genere e misure per incentivare la partecipazione femminile nei processi decisionali.
Nella seconda settimana della CSW69, il focus si è spostato sulla raccolta e sull’analisi dei dati per misurare i progressi della parità di genere. E’ stata presentata la Women’s Empowerment Metric for National Statistical System (WMNS), un nuovo strumento elaborato dal International Food Policy Research Institute (IFPRI), dalla Emory University, dalla Oxford University e dall’Unità di Studio sulle Misurazioni del Tenore di Vita della Banca Mondiale, in collaborazione con partner nazionali in Bangladesh, Guatemala, Malawi e Nepal, per raccogliere dati precisi sulla condizione femminile in diversi Paesi, con l’obiettivo di integrare una prospettiva di genere nelle statistiche nazionali.
L’importanza della raccolta di dati affidabili è stata sottolineata come un passo essenziale per monitorare i progressi e orientare le politiche future, evitando che le disuguaglianze vengano sottovalutate o addirittura ignorate.
Verso la conclusione della sessione, la discussione si è concentrata sulla necessità di garantire finanziamenti adeguati e un impegno politico più forte per rendere effettivi i cambiamenti. E’ stato evidenziato come, senza investimenti concreti, i progressi ottenuti fino ad oggi rischiano di restare solo carta. L’incontro tra rappresentanti della società civile e delle istituzioni ha permesso di rafforzare la collaborazione tra i diversi attori coinvolti nella promozione dei diritti delle donne, favorendo lo scambio di buone pratiche e strategie per il futuro.
La CSW69 si è conclusa con l’adozione di una Dichiarazione politica che riafferma l’impegno globale verso la parità di genere e l’empowerment delle donne. Tra i punti chiave del documento, vi è la necessità di accelerare l’attuazione della Piattaforma di Pechino, garantire finanziamenti adeguati, rafforzare il ruolo della società civile e delle nuove generazioni nel processo decisionale.
Questa edizione della Commissione sullo status delle donne ha ribadito dunque l’importanza di un impegno collettivo per garantire un futuro di giustizia e pari opportunità per tutte le donne e le ragazze del mondo. Il cammino verso la parità di genere è ancora lungo, ma la strada tracciata dalla CSW 69 è chiara per le azioni future. L’attuale sfida, ora, è quella di tradurre gli impegni presi in politiche efficaci e risultati concreti affinché il 2030 non sia solo un traguardo simbolico, ma il momento in cui la parità di genere diventi finalmente realtà.