Incontro III - L’io in rivolta
L’io in rivolta, con Maria Luisa Boccia
30 maggio 2024
Testo a cura di Chiara Nina Castegnaro e Laura Rizzi, editato da Luca Greselin
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Maria Luisa Boccia è un’esponente del femminismo della differenza. La sua pratica tra donne è cominciata nel 1974 a Firenze con il Collettivo di donne Rosa, da cui è nata la rivista “Quaderni di studio e di movimento sulla condizione della donna”. Successivamente ha fondato altre riviste femministe, più note negli anni ’70 e ’80, quali “Memoria”, “Orsaminore”, “Reti” e, tutt’oggi, partecipa all’esperienza femminile “Il gruppo del mercoledì”. Dall’87-93 ha diretto “Reti. Pratiche e saperi di donne”, una rivista che restituiva il pensiero delle studiose femministe militanti nel PCI, partito con la quale Maria Luisa Boccia ha iniziato la sua attività politica. Nel 2006 è stata eletta senatrice nelle liste di Rifondazione Comunista. Ha insegnato filosofia politica presso l’Università di Siena ed è autrice di numerosi saggi tra cui “L’io in rivolta. Vissuto e pensiero di Carla Lonzi”, “L’eclissi della madre”, “Con Carla Lonzi: la mia opera è la mia vita” e “Tempi di guerra. Riflessioni di una femminista” il cui ultimo saggio “Pensare la guerra, lottare per la pace”.
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A partire da alcuni passaggi tratti dal testo “Taci, anzi parla”, Boccia riflette sul percorso di riscoperta dell'autenticità femminile proposto da Carla Lonzi. L'autrice, infatti, denuncia l'esistenza di una "prigione invisibile" che confina sia l'identità femminile che quella maschile all'interno di strutture patriarcali. La sua visione di una "seconda nascita" si configura come un processo di liberazione da queste costrizioni, mirando alla creazione di un'identità femminile autonoma e autentica.
Centrale nel pensiero di Lonzi è la pratica dell'autocoscienza, vista come strumento fondamentale per riscrivere non solo l'identità individuale, ma anche un autentico universale femminile. Questo processo implica un riesame critico di tutto il sapere esistente, mettendo in discussione la centralità della filosofia e della scienza tradizionali rispetto all'esperienza vissuta.
Lonzi critica i movimenti emancipazionisti che, a suo avviso, si conformano al discorso maschile, pro femminile. Un esempio di questa dimensione è identificato nel lavoro di cura, un sapere tradizionalmente femminile spesso svalutato nell'ambito economico, politico e sociale.
L’incontro esplora anche il concetto di libertà in Lonzi, intesa come autenticità e piena coscienza di sé, che spesso richiede il sacrificio del riconoscimento sociale. Questa prospettiva si lega alla sua critica del patriarcato e della guerra, visti come manifestazioni di una logica binaria e gerarchica che il femminismo cerca di superare.
Testi:
Maria Luisa Boccia, 2023, Tempi di guerra. Riflessioni di una femminista.
Carla Lonzi, 1978, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, in Scritti di Rivolta Femminile.
Carla Lonzi, 1980, Vai pure. Dialogo con Pietro Consagra.
Tuuli Tarina, 1973, Una ragazza timida.
Virginia Wolf, 1940, Pensieri di pace durante un’incursione aerea.