Solidarietà allo studio di ricerca partecipata con bambinɜ gender creative dell'Università degli Studi di Roma Tre
l Centro Elena Cornaro sostiene la libertà di ricerca e dimostra la propria solidarietà aɜ colleghɜ della rete GIFTS (studi di Genere, Intersex, Femministi, Tranfemministi e sulla Sessualità).
Di seguito vi riportiamo il comunicato pubblicato sul loro sito.
"È in atto un violento attacco contro un gruppo di ricerca dell’Università Roma Tre impegnato in uno studio sull’infanzia gender creative: la ricerca, approvata dal Comitato Etico dell’Ateneo e peraltro non oggetto di finanziamento pubblico, è stata presa di mira da associazioni come “RadFem Italia” e “ProVita e Famiglia” che, attraverso la proliferazione di informazioni infondate, articoli fuorvianti e campagne social diffamatorie, ha anche diffuso i nomi dellɜ ricercatorɜ, esponendo a campagne d’odio i soggetti coinvolti e diffondendo un clima di paura tra le famiglie che hanno volontariamente aderito alla ricerca. Tale attacco è stato accolto e rilanciato a livello politico: il vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, ha dichiarato l’intenzione di avviare un’interrogazione parlamentare affinché la Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, intervenga su quella che Rampelli definisce "follia ideologica".
Come rete GIFTS, network di studiosi/e/ɜ che, nell’Università o come indipendent researchers, di studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità, denunciamo apertamente e con fermezza la deriva illiberale finalizzata a limitare autonomia e libertà della ricerca scientifica, garantite dagli articoli 9 e 33 della nostra Costituzione.
Il lavoro di ricerca è e deve essere privo di pressioni politico-istituzionali, libero, indipendente e basato su evidenze scientifiche, non su credenze ideologiche volte a cancellare esistenze ed esperienze. La realtà dei fatti non può piegarsi alla visione politica parziale di nessuna parte politica.
È necessario che chi fa ricerca possa lavorare in un clima sereno, senza temere attacchi, gogne mediatiche, intrusioni nella vita privata e strumentalizzazioni politiche. In tal senso, le persone marginalizzate che fanno ricerca, come – in particolare – le persone trans precarie, sono soggette in questa fase storica a un fattore di stress aggiuntivo e a concrete ripercussioni sul piano lavorativo.
Come rete GIFTS esprimiamo tutto il nostro supporto e la nostra solidarietà verso lɜ colleghɜ ricercatorɜ oggetto di questo attacco.
Quanto accaduto all’Università Roma Tre non è un fatto isolato, ma si colloca in un più generale clima culturale e politico di sistematico attacco alla vita delle persone trans e nonbinarie, in particolare bambinɜ e adolescenti, che ha visto il susseguirsi di una serie di eventi, come l’ispezione all’Ospedale Careggi di Firenze.
Quest’ultimo evento, inoltre, conferma non solo quanto il clima culturale, sociale e politico sia transfobico e dichiaratamente ostile alla comunità LGBTIQIA+, ma anche quanto si stia tentando di controllare centri di ricerca e Università nell’elaborazione di saperi.
Per questo, come rete GIFTS, ci auguriamo che il mondo accademico tutto decida di rispondere in modo compatto a questa pericolosa e violenta ingerenza della politica, manifestando la propria solidarietà al gruppo di ricerca di RomaTre, rispetto a cui il Rettore dell’Ateneo ha diramato due comunicati: leggi qui i comunicati
Di fronte a ciò l’Università non può restare silente né complice, ma è chiamata a difendere con forza la libertà di ricerca e la necessità e la validità degli studi di genere e sessualità agendo per creare le condizioni affinché anche i saperi trans e queer possano svilupparsi senza ingerenze indebite."