AI e parità di genere: combattere i pregiudizi nei testi generati dalle macchine
I modelli di Intelligenza Artificiale hanno spesso mostrato squilibri e mancanza di inclusività riguardo alle differenze di genere, etnia e sviluppo personale e sociale, con il rischio di perpetuare pregiudizi e fornire valutazioni errate per ampie fasce di utenti.
Qual è il ruolo attuale e futuro dei modelli generativi di linguaggio, come GPT, Claude o Gemini, nel promuovere un linguaggio che rispetti le diversità di genere? Silvana Badaloni e Antonio Rodà, docenti del corso "Saperi di genere ed etica nell’Intelligenza Artificiale" presso l'Università di Padova, ne discuteranno con due esperti di linguaggio:
- Bernardo Magnini, Center for Augmented Intelligence della Fondazione Bruno Kessler (FBK)
- Stefania Cavagnoli, Professoressa Ordinaria di linguistica applicata e glottodidattica, Vicecoordinatrice del centro di ricerca "Grammatica e sessismo" presso l’Università di Tor Vergata, Roma
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